ANFIS InForma

 
25 Ottobre 2017 - Speciale Convegno ANFIS
 

Locandina convegnoRoma, 20 ottobre 2017 - Convegno nazionale ANFIS sul F.I.T.
Il nuovo percorso di formazione dei docenti - Competenze, metodi, ruolo dei tutor, rapporto scuola-università

Il 20 ottobre scorso a Roma, presso il liceo Terenzio Mamiani, si è tenuto il Convegno nazionale ANFIS  su Il nuovo percorso di formazione dei docenti -Competenze, metodi, ruolo dei tutor, rapporto scuola-università.
Durante i lavori della mattinata sono stati presi in considerazione vari aspetti dell’impianto normativo del  F.I.T., il  nuovo percorso di formazione dei docenti della scuola secondaria,  disciplinato dal D.lgs. 59/2017, e dai decreti attuativi di cui si attende l'emanazione.

Uno dei punti su cui si è posta attenzione è stato quello relativo alla pubblicazione delle norme che permetterano di riaprire la possibilità per i laureati magistrali di intraprendere la carriera docente nella scuola secondaria. L'attesa coinvolge anche i docenti che hanno già acquisito l'abilitazione con i precedenti sistemi e che sono in attesa di capire con quali procedure potranno ottenre il ruolo su cattedre disponibili. Una delle prime norme attuative riguarderà, infatti, la disciplina del regime transitorio relativo alle situazioni di questo tipo. Su tempi e modi di attivazione del FIT sia il rappresentente della segreteria del Ministro Valeria Fedeli, Marco Campione, sia gli esponenti della VII commissione, Manuela Ghizzoni (PD) e Luigi Gallo (M5S) si sono espressi in termini interlocutori sui tempi, ma risoluti sulla volontà di far giungere al più presto i decreti attuativi all'emanazione, manifestando  una convergenza d'intenti fra maggioranza e opposizione.

 

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Gli aspetti relativi al rapporto tra scuola e università, ai metodi e al ruolo delle figure tutoriali, nelle loro diverse articolazioni, nonché le funzioni dei soggetti coinvolti nel modello e le relazioni da sviluppare, sono stati toccati da Emanuele Dettori, professore associato presso l’Università di Roma "Tor Vergata" e da Paola Parravicini docente presso l'Università degli Studi di Milano, nel corso sia della sessione seminariale, sia della tavola rotonda che è seguita. Nella discussione si è posto l'accento sugli atti necessari a dar corso ai diversi passaggi da evadere per gestire al più presto la fase transitoria e per mettere a regime e "in sicurezza" il nuovo modello.  Tutti hanno espresso unanime auspicio che si possa dare completezza alla normativa e rendere operativo il FIT prima della fine della legislatura.

L'intervento di Anna Maria Freschi, docente presso il Conservatorio di musica "L. Cherubini" di Firenze, ha messo al centro del dibattito l'inscindibile rapporto tra didattica e disciplina. Altri aspetti della fomazione iniziale sono stati trattati da  Giuseppe Bagni (CIDI) e da Maurizio Berni (Gilda degli insegnanti): toccati dalle loro relazioni temi quali le competenze dei docenti e dei formatori, i metodi da utilizzare per la formazione e l'inserimento alla professione e il ruolo delle figure tutoriali, nelle loro diverse articolazioni, con rilievi anche da parte del mondo sindacale e delle associazioni sulle funzioni e le relazioni tra i soggetti coinvolti nel modello, sia nella scuola, sia all’università.Foto_0021

Riccardo Scaglioni, presidente ANFIS,  ha posto con forza la necessità di dare certezza alla definizione e alla selezione delle figure tutoriali, cruciali per l'attuazione del FIT, sottoponendo all'esame dei presenti i risultati di un'analisi elaborata dall'ANFIS sulla gestione che è stata fatta nel primo ciclo del TFA, caratterizzata da gravi ritardi nell'avvio dei tirocinio e nelle procedure per la designazione dei tutor. Procedure che per i tutor operanti nelle scuole non hanno tenuto conto, nella maggior parte dei casi, della normativa vigente. Per la nuova fase si ritiene che da un lato si debbano definire competenze e modi di individuazione dei tutor e, dall'altro, di debba  riconoscere la qualità e la professionalità dei docenti da coinvolgere, in una dimensione di progressione di carriera nella didattica, che finalmente il modello F.I.T. potrebbe favorire. 

 

Nella tavola rotonda, coordinata da Franco Brambilla (Università Cattolica di Milano), Elefteria Morosini  (Direttivo ANFIS) ha delineato una professionalità docente che oggi va Foto_0107oltre la sola competenza disciplinare, integrandola con nuove competenze nell'ambito della progettazione, della gestione e dell'organizzazione sui temi educativi, formativi e di accesso al mondo del lavoro, poiché per dare respiro all'innvazione occore che anche le strutture organizzative si rinnovino, attraverso una leadership diffusa. Compito del FIT deve essere proprio quello di formare docenti in grado di sviluppare nel tempo la propria professionalità, arricchendola continuamente di nuove componenti (le tessere del logo dedicato al convegno) per essere in grado di dare risposte adeguate ai bisogni formativi dei giovani, di fronte alle trasformazioni della società 4.0, in perennne movimento.

 

 


 

Video servizio sul Convegno di Orizzonte Scuola

 

 

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Il presente numero è stato curato da
Fabiana Fabiani
Elefteria Morosini  
Riccardo Scaglioni

Responsabile di ANFIS InForma: Fabiana Fabiani
Digital Editing: Chiara Redi


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